Stavolta
c’hanno ‘fregato’. Non so se si possa usare questa parola su un blog, se sia
opportuna o meno, ma serviva per rendere il senso: bypassando tutte le norme
sulla trasparenza degli atti amministrativi, sull’obbligo di pubblicare atti,
determine e delibere almeno 48 ore prima dallo svolgimento di iniziative,
eventi o manifestazioni che comportino un impegno economico dell’Ente, l’amministrazione
comunale del sindaco Alessandrini (che almeno fino a giugno scorso esercitava
la professione di avvocato, dunque le norme dovrebbe conoscerle), si è ben
vista dal pubblicare con largo anticipo, come prevede la legge, sull’albo
pretorio dell’ente la delibera inerente il concerto del Primo Maggio. O meglio:
l’ha pubblicata nel pomeriggio del primo maggio stesso, quando, peraltro, la
carta stampata non lavorava e i giornali, il giorno seguente, non uscivano. E
lo ha fatto, è chiaro, per evitare polemiche, blog, articoli, sulla spesa
sostenuta e sulla sponsorizzazione dell’evento da parte di quei mecenati che,
tornato D’Alfonso, sono tornati a piovere sulla città . Da destra a sinistra è
tutto un fiorire di benefattori che non vedono l’ora di mettere mano al
portafogli e di regalare i propri soldi al Comune di Pescara, gesti di una
generosità incredibile che fanno quasi commuovere, alla faccia di chi dice che
Pescara non è una città solidale, che non ci sono soldi, che c’è la crisi e che
ci sono i ‘nuovi poveri’. Alla faccia di quegli Enti come la Caritas, il Banco
alimentare, Conad-spesa solidale che vorrebbero dipingere una Pescara ‘povera’:
a Pescara di soldi ce ne sono così tanti che le imprese fanno a gara per
regalarli, questa è la verità . Ma torniamo al Primo Maggio: potrei chiuderla
qui dicendo ‘passata la festa, gabbato lo santo’. Ma qualche parolina su quello
spettacolo io voglio dirla comunque, anche se ormai la notizia è vecchia e giÃ
si pensa ad altro. Bene: Il Primo Maggio, torna il concertone a Pescara e si
esibisce Giuliano Palma, quello di ‘Messico e nuvole, la faccia triste dell’America
da da…’ tanto per capirci. E prendiamo la delibera numero 260, approvata il 29
aprile 2015 dalla giunta Alessandrini, per vedere costi e fatti. Innanzitutto
finalità del concertone era quella di ‘organizzare un evento…volta (non è un
mio refuso, c’è scritto proprio così sulla delibera) alla riflessione sul mondo
e sui temi del lavoro e delle relazioni sociali’: ora, non so quanti di voi
abbiano partecipato all’evento di piazza Salotto, ma…chi ha sentito Giuliano
Palma che, fermata la musica, ha svolto una riflessione sul mondo del lavoro,
seduto su uno sgabello, aprendo un dibattito…beh! Allora io ho visto un altro
concerto. Ma andiamo avanti: la delibera dice anche che ‘nell’edizione di quest’anno
del concerto del primo maggio, l’amministrazione comunale intende dare spazio
alle tematiche relative al progetto della Macroregione Adriatico Ionica nell’ambito
delle attività dell’Ipa Adriatico…’…cioè? Giuliano Palma, dal palco del Primo
Maggio, cosa avrebbe dovuto fare? Un Forum sulle Regioni dell’Adriatico? E la
mia domanda: ma chi l’ha scritta una scemenza del genere? E ancora: ma visto
che il povero Giuliano Palma non ha né svolto una riflessione sui problemi del
mondo del lavoro, né tantomeno sulla macroregione adriatica, ora che si fa? Non
dovrebbe percepire il suo cachet d’artista essendo venuto meno ai propri
impegni? Eh già ! Perché il concerto del Primo Maggio, ovviamente, è stato
pagato dalla città , per la precisione: il cachet dell’artista e i ‘necessari
servizi collaterali’ sono stati pari a 17mila 80 euro, più altri 1.500 euro,
questi ultimi sborsati subito dal Comune per mettere a disposizione il palco
(12 metri per 12), le transenne, il pagamento diritti Siae, servizio
antincendio dei Vigili del fuoco ‘e altre eventuali spese riconducibili alle
peculiari esigenze organizzative della manifestazione’. Ovviamente sono esclusi
dai 1.500 euro gli straordinari per il personale comunale che ha provveduto a
mettere e togliere le transenne. Insomma, minimo minimo, la spesa per l’evento
è pari a 18mila 580 euro. Eh, mi si dirà , però leggi bene la delibera: ci sono
gli sponsor. Vero, verissimo, ma anche qui leggere è d’obbligo: allora, dopo l’avviso
del Comune, 4 sponsor hanno inviato le proprie ‘manifestazioni d’interesse’ a
sponsorizzare il Primo Maggio. Ecco stiamo attenti: hanno mandato ‘manifestazioni
d’interesse’, non hanno mandato i soldi, ma hanno detto ‘ecco, sì, ci
piacerebbe finanziare noi qualche evento del Comune, con tot somma’, ma alle
parole devono ancora seguire i fatti, cioè i soldi devono ancora arrivare. E
poi vediamo chi sono gli sponsor: primo, Banca Popolari di Bari, che dovrebbe
concedere 6mila euro, al netto dell’Iva, ovvero il Gruppo bancario che ha
rilevato Tercas e Caripe sborsando belle somme per ripianare i conti in rosso
dei due gruppi abruzzesi (28,1 milione di euro Tercas, 5,3 milioni di euro
Caripe), e che appena qualche giorno fa ha tirato fuori altri 100milioni di
euro per ricapitalizzare Tercas (come citava il quotidiano Il Centro). Beh! Che
fortuna avere intercettato l’interesse e la disponibilità di liquidità di un
Istituto bancario che ha così tante risorse. Poi la Sogeda Srl, ossia il Gruppo
Allegrino, che dovrebbe dare 3mila euro al netto d’Iva, e ne saranno contenti i
dipendenti. Quindi Di Properzio Commerciale Srl, Pescara, che dovrebbe versare
2mila euro al netto d’Iva, e qui mi sorge una domanda: ma non è la stessa Di
Properzio che un mese fa circa usciva su Il Centro annunciando la cassa
integrazione per i propri dipendenti per la crisi aggravata dalla situazione
del porto di Pescara? Cassa integrazione per i dipendenti, ma poi si sborsano
2mila euro per un concerto di due ore? Infine Saquella 1836, che dovrebbe dare
3mila euro, sempre al netto dell’Iva. Ora, perché ho sempre specificato ‘al
netto dell’Iva’? Perché il concerto del primo maggio è costato 17mila 80 euro
Iva compresa, ossia 14mila euro nette più Iva al 22 per cento, ovvero 3mila 80
euro, che sommate danno 17mila 80 euro. Questo significa che gli sponsor, checché
se ne legga in delibera, hanno giustamente coperto la spesa nuda e cruda dell’evento,
pari a 14mila euro, ma l’Iva, ossia 3mila 80 euro, l’ha dovuta coprire qualcun
altro, ossia il Comune, che complessivamente, di sicuro, tirerà fuori 4mila 580
euro, per due ore di musica sempre se quei 14mila euro rientreranno tutti e subito,
e di questo, purtroppo, sarà difficile avere cognizione. Ma ora chiedo io: per
una città in predissesto, che ha imposto tasse al massimo per i prossimi 10
anni per tutti i pescaresi, compresi quelli che versano in condizioni di
indigenza, è giusto spendere 4mila 580 euro per due ore di spettacolo? E in
quale modo la musica di Palma ha incentivato il rilancio dell’occupazione, o
almeno una riflessione sul mondo del lavoro? E quale messaggio subliminale la musica
di Giuliano Palma avrà lanciato per promuovere il progetto della Macro Regione
Adriatico Ionica? O forse avrà cambiato le parole della sua canzone, intonando ‘Adriatico
e nuvole da da…, la faccia triste della regione Ionica’, anziché ‘Messico e
nuvole…’. È proprio vero, ‘passata la festa, gabbato lo santo’, ma una cosa non
la dimenticherò: l’elenco dei nomi dei mecenati e benefattori che, in teoria,
hanno sponsorizzato l’evento. E non la dimenticherò perché, semmai uno di loro
dovesse lamentare problemi di liquidità per la crisi che non c’è, beh sarà mia
premura mandare la delibera 260 ai sindacati che dovranno trattare l’eventuale
posizione dei lavoratori di quelle aziende. Una delibera che, intanto, dovrebbe
essere spedita anche alla Corte dei Conti, per rileggere meglio il predissesto
della città di Pescara. Buona giornata!
Amministrazione comunista priva di trasparenza............
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